- COMUNICATO STAMPA
La BCE ha considerato Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza in dissesto o a rischio di dissesto
- Decisione motivata da carenze di capitale
- L’SRB ha concluso che le condizioni per l’avvio di un’azione di risoluzione non erano soddisfatte
- Le banche saranno liquidate in base alle procedure di insolvenza italiane
In data 23 giugno la Banca centrale europea (BCE) ha accertato che Veneto Banca S.p.A. e Banca Popolare di Vicenza S.p.A. sono in dissesto o a rischio di dissesto, in seguito alla loro ripetuta violazione dei requisiti patrimoniali di vigilanza. Tale accertamento è stato disposto ai sensi dell’articolo 18, paragrafo 1, lettera a), e paragrafo 4, lettera a), del regolamento sul Meccanismo di risoluzione unico.
Nonostante il tempo concesso dalla BCE per la presentazione dei piani patrimoniali, le due banche non sono state in grado di offrire soluzioni credibili per il futuro.
Di conseguenza, la BCE ha considerato entrambe le banche in dissesto o a rischio di dissesto e ne ha dato debita comunicazione al Comitato di risoluzione unico (Single Resolution Board, SRB), il quale è giunto alla conclusione che le condizioni per l’avvio di un’azione di risoluzione nei confronti dei due intermediari non erano soddisfatte. Le banche saranno quindi liquidate in base alle procedure di insolvenza italiane.
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Note:
In dissesto o a rischio di dissesto
“In dissesto o a rischio di dissesto” è la classificazione utilizzata dalle autorità di vigilanza per designare le banche da sottoporre a risoluzione o da liquidare con procedura ordinaria di insolvenza. A livello dell’area dell’euro, la risoluzione è intrapresa dal Comitato di risoluzione unico. Quando non vi sono le condizioni per un programma di risoluzione, le autorità nazionali di risoluzione provvedono alla liquidazione dei soggetti coinvolti con procedura ordinaria di insolvenza conformemente al diritto nazionale.
Informazioni sulla situazione delle due banche
La Vigilanza bancaria della BCE ha sottoposto le due banche a uno stretto monitoraggio in seguito alle carenze patrimoniali emerse nella valutazione approfondita (comprehensive assessment) del 2014. Da allora, l’azione delle due banche non è stata sufficiente a superare gli elevati livelli di crediti deteriorati e le difficoltà di fondo dei loro modelli di business, determinando di conseguenza un ulteriore deterioramento della loro situazione finanziaria. Nel 2016 il Fondo Atlante ha investito circa 3,5 miliardi di euro in Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza. Ciò nonostante la situazione finanziaria delle due banche si è ulteriormente deteriorata nel 2017. La BCE ha pertanto richiesto alle banche di presentare un piano di ricapitalizzazione per assicurare il rispetto dei requisiti patrimoniali. I piani industriali sottoposti da entrambe le banche non sono stati ritenuti credibili dalla BCE.
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